Alcuni dei toponimi che hanno contraddistinto la storia delle nostre terre sono arrivati fino a noi e continuano a vivere nelle nostre esperienze quotidiane: S.Anastasia, S.Alessandro o S.Fiorano. Altri invece dopo aver segnato per secoli i nostri luoghi sono scomparsi lasciando solo alcuni tenui indizi del loro passaggio. E’ appunto il caso di toponimi quali Villola e Coliate. Vale dunque la pena di riscoprire la loro antica storia.
Ma tu sei di Villola o di Coliate? Questa domanda posta ad un odierno villasantese può giustamente apparire come astrusa; essa nasconde invece una buona dose di legittimità e soprattutto di storia del nostro paese. Furono infatti questi due toponimi che identificarono per svariati secoli le terre ed i luoghi che oggi chiamiamo Villasanta.
Fino a tutto il XIV secolo, pur se accompagnati da nomi più noti come S.Anastasia, S.Fiorano e S.Alessandro, furono i nomi di Coliate e Villola (poi Villora) a designare prevalentemente il territorio a Nord di Monza tra il Lambro, Arcore e Concorezzo. Vedremo come i due nomi si trovarono spesso a sovrapporsi, oscillando non poco nella delimitazione dei confini di reciproca pertinenza. E vedremo come a questi si affiancarono anche altri nomi, alcuni già noti, che diventeranno poi di uso corrente ed altri del tutto sconosciuti che andranno in totale disuso.
VILLOLA E COLIATE
Le origini dei due nomi sono abbastanza antiche e risalgono a documenti del secolo IX (841/851/879).
In una prima fase (IX-XI sec.) possiamo identificare Coliate con l’attuale territorio di S.Giorgio sulla sponda destra del Lambro e Villola con i siti invece alla sinistra del Lambro (943/960/1019). Indubbiamente il piccolo borgo che sorgeva intorno alla chiesa di S.Giorgio e il territorio circostante in origine venne identificato con il toponimo di Coliate.
Ma già con il XII secolo questa distinzione tende a sfumare e i due toponimi tendono a sovrapporsi e confondersi, anche per la presenza di un ponte (o passerella) sul Lambro, all’altezza della odierna localizzazione a San Giorgio, che rese i due ambiti, già contigui, più permeabili e come saldati in un unico sito.
In particolare, a partire da questo secolo, il toponimo di Coliate tende ad ampliarsi per comprendere non più solo S.Giorgio ma anche il territorio a est del Lambro fino a S.Alessandro. A questa data sono molti i documenti che collocano sia la chiesa di S.Giorgio che quella di S.Alessandro nella stessa località di Coliate (1119/1143/1146/1169/1188).
Si può anche ipotizzare che questa sua espansione arrivi fino ai confini di Concorezzo, fin tanto che non si affermerà sul territorio l’influenza della chiesa di S.Fiorano e della sua cascina, erette proprio nella seconda metà del secolo.
Di contro per quanto riguarda il toponimo di Villola, questo tende a circoscriversi intorno alla chiesa di S.Anastasia e a tutto il territorio più a ridosso del comune di Monza nella parte meridionale dei nostri attuali confini comunali. Tra gli altri documenti (1169/1188), significativa in questo senso è la collocazione che troviamo nel Codice Beda (1) (primi anni del 1000) della chiesa di S.Anastasia proprio in Villola.
Con il XIII secolo si arriva ad una dislocazione più precisa dei confini di queste antiche località e delle loro competenze, pur restando sempre in un contesto di ampia discrezionalità da parte degli estensori dei documenti storici nei quali ci siamo imbattuti.
Il testo più significativo lo ritroviamo senza dubbio all’interno degli “Inventari nuovi” di Milano del 1244. Questi sono un primo tentativo di censimento a fini tributari fatto da Milano su tutto il territorio del milanese. Vi si citano, tra gli altri, i beni intestati al Capitolo di S.Giovanni di Monza proprio in Coliate. Quello che qui ci interessa, più che l’elenco stesso dei beni, è la segnalazione di quelli che a parere dell’estensore erano i confini del comune di Coliate e le sue coerenze: “S.Anastasia appartenente al territorio di Monza; il territorio del borgo di Concorezzo, ossia di S.Fiorano; il territorio di Arcore; il Lambro che lo divide dal borgo di Biassono e dal borgo di Vedano”.
Coliate risulta quindi compreso tra :
. a Nord Arcore;
. a Est S.Fiorano (allora del comune di Concorezzo);
. a Ovest il Lambro (Vedano e Biassono, ma con esclusione di S.Giorgio);
. a Sud S.Anastasia (del comune di Monza).
Ragionando in termini “moderni” possiamo pensare a Coliate come a una “Villa S.Fiorano” ma senza S.Fiorano e circoscritto a S.Alessandro ed ai terreni ad ovest fino al Lambro. Coliate si presenta quindi come il primo nucleo sul territorio della futura Villasanta non dipendente direttamente da altri Comuni.
Nel caso degli “Inventari nuovi” non viene presa in considerazione la presenza della Villola, cosa che però non ci deve far pensare ad una sua assenza o scomparsa. Piuttosto possiamo individuare una sua collocazione in una zona ancora più a sud dell’antico nucleo sorto intorno alla chiesetta di S.Anastasia, che alternativamente risulta a volte compreso all’interno della stessa Villola, altre come un borgo a parte.
Questa configurazione della corografia villasantese è del resto confermata anche da altri documenti del 1200, dove ritroviamo ancora la nostra Villola che nel frattempo si è modificata in Villora.
Abbiamo provato a dare una rappresentazione della ripartizione toponomastica del nostro territorio intorno al XIII secolo nella cartina seguente, con la dovuta precisazione che siamo in presenza di confini e delimitazioni territoriali molto poco codificate e invece tanto flessibili.
Il XIV secolo non ci trasmette molti documenti di nostro interesse e mantiene essenzialmente la situazione sopra riportata.
Dal XV secolo entriamo nella fase di progressiva sostituzione degli antichi toponimi con quelli moderni, da noi più noti e praticati :
- con la fine del 1300 comincia ad affermarsi il toponimo de “La Santa” con il quale verrà d’ora in poi identificata quella parte Nord/est del territorio di Monza occupata dal borgo sviluppatosi intorno alla chiesa di S.Anastasia, lungo l’antica consolare per Lecco;
- S.Fiorano acquista sempre maggiore importanza ed autonomia fino a uscire dalla dipendenza di Concorezzo e a costituire comune autonomo;
- S.Alessandro perde progressivamente la localizzazione in Coliate e anche lui assume maggiore autonomia e a sua volta diventa toponimo a se stante (a fine ‘600 lo ritroveremo come comune autonomo, come del resto S.Fiorano).
I nostri due antichi nomi, come è ben comprensibile, non spariscono però del tutto.
La loro è una lenta ma progressiva uscita di scena.
Per Coliate troviamo ancora citazioni in documenti del 1400 (1403/1466) fino all’ultima testimonianza documentale del 1488.
Simile percorso lo ritroviamo per Villora con citazioni del 1421 e del 1501 ed ultime documentazioni della metà del ‘500. Contrariamente a Coliate, per Villola dobbiamo in fine ricordare come tracce del suo “passaggio” le possiamo ancora ritrovare:
- nel nome della Cascina Villora ancora esistente ai confini sud di Villasanta con Monza e che trae ragionevolmente la sua denominazione dall’antico toponimo (e per la quale quindi possiamo pensare ad un’origine ben lontana);
- in quella Villa (probabile contrazione proprio di Villola) che con S.Fiorano in tempi moderni andrà a costituire appunto il comune di Villa con S.Fiorano. Ma a tal proposito questa non è la sola ipotesi in campo e ne parleremo in altra sede.
LA VILLA E IL FOSSATO ANTICO
Dovendo completare la nostra breve trattazione sugli antichi toponimi di Villasanta, è corretto allora accennare a due altri nomi nei quali ci siamo imbattuti nella nostra ricerca e che meritano menzione:
La Villa e il Fossato Antico.
Per quanto riguarda La Villa, di cui troviamo una prima citazione alla fine del 1300, questo nome è stato spesso inteso come una “semplice” contrazione del più antico Villola. Ma questa interpretazione non quadra del tutto con i documenti rinvenuti (fine ‘300/1504/1537). In queste carte infatti la localizzazione “ad Villam” sembra corrispondere più all’antico nome di Coliate che non di Villola. Resta quindi aperta l’identificazione dell’origine e della effettiva corrispondenza di questo toponimo sul territorio. E’ più probabile a nostro avviso un riferimento con La Villa (vecchia), importante e antica cascina non lontana dal Lambro e coerente con la localizzazione in Coliate (3).
Molto più antico è il nome di “Fossato antico” risalente al IX secolo. La località fa riferimento ad uno di quei fossi che circondavano un bastione o una fortificazione, a loro ulteriore difesa. Del resto agli inizi del Trecento la forma di insediamento prevalente nelle campagne era quella articolata per villaggi, proprio a scopo difensivo; un modello secondo il quale il nucleo abitato – limitato talora a poche case raggruppate attorno alla chiesa – era delimitato solitamente da un semplice fossato.
Nel nostro territorio unico e plausibile riferimento a simile costruzione lo troviamo in un documento del 1019 dove si cita un campo “propre castrum qui fuit de ipsa Villola” (vicino ad un forte che fu in Villola). Possiamo quindi ipotizzare in Villola la presenza di un presidio militare fortificato che però a quella data era già scomparso. Ne rimaneva solo l’Antico Fossato.
Ci confermano questa tesi successivi documenti (1213/1220/1244/1372/1389/1397) che identificano il Fossato Antico prima con la Villola e poi addirittura con La Santa.
COME E CHI ERAVAMO !?
Ma come possiamo immaginarci queste terre villasantesi per tutto questo periodo in cui restarono sotto i nomi di Villola e Coliate?
Erano in effetti parte integrante dell’agro monzese con un’assoluta prevalenza delle attività agricole. Seguendo un’evoluzione diffusa e comune a tutta la pianura padana in questi secoli, anche qui notiamo una progressiva sostituzione di spazi boschivi e incolti con campi coltivati, che dalle aree esterne alle mura delle città si estendono a tutto il contado. Ce lo confermano i tanti Contratti (Investiture) di compra/vendita, di permuta e di affitto di terreni che tendono ad interessare sempre meno boschi e selve e sempre più campi a cereali e viti “maritate”. La stessa chiesa di S.Alessandro è per secoli contraddistinta come “ad buscum”, per la sua chiara localizzazione in un’area boschiva. Con il ‘500 oramai la ritroviamo definita come “chiesa campestre”, cioè in un ambiente agricolo coltivato.
Per tutti questi secoli la presenza umana nel territorio resta decisamente scarsa. Se a metà ‘500 (prima data per la quale abbiamo dati attendibili) parliamo di una popolazione di 150/200 anime, chiaramente intorno al 1000 possiamo pensare a poche famiglie di contadini presenti unicamente intorno alle cappelle di S.Anastasia e S.Giorgio ed in qualche casolare sparso nei campi. I successivi insediamenti rurali si svilupperanno intorno alle cascine di S.Fiorano, S.Alessandro e della Villa, futuri autonomi centri di aggregazione comunale.
Non sappiamo di quale livello di autonomia amministrativa poterono mai godere queste due località di Coliate e Villola, se mai ne godettero di alcuna. Vengono per lo più accompagnati dal termine di “locus” che presupponeva l’esistenza di un ambito territoriale campestre abitato. In particolare poi per Coliate,come visto, si parla anche di un territorium abbastanza ben delimitato che può far pensare anche ad una perimetrazione amministrativa. Qualunque fosse la situazione, molto forte doveva comunque restare la loro dipendenza sia da Monza che da Milano. A queste città del resto facevano capo i proprietari , sia laici che ecclesiastici, di tutte le poche case e dei terreni del posto, sui quali risiedevano i soli contadini loro fittavoli e qualche raro artigiano (molinari, osti, pescatori).
Detto tutto ciò, dobbiamo però citare i non pochi indizi che testimoniano comunque una certa vitalità e consistenza delle due comunità. Primo segno di questa condizione è lo stesso numero significativo di atti pervenutici insistenti su terreni e beni di questi siti. Che fossero contratti di compra/vendita, affitto o permuta intorno a Coliate e Villola si intrecciano da subito non poche dimostrazioni di interesse e mobilità commerciale, di riflesso alle vicende economiche di Monza e del suo contado.
Nelle due immagini riportate qui sopra e sotto abbiamo stralciato parti di due pergamene che citano la chiesa di San Carpoforo. In quella superiore del 1209 la chiesa è detta “in loco Colliate”, mentre in quella inferiore del 1504 questo toponimo sparisce e San Carpoforo è “in territorio de la Villa”.
Un altro indizio significativo è la presenza nel loro territorio di un buon numero di chiese.
Fin dal XII secolo in queste località troviamo ben quattro, se non cinque chiese : S.Anastasia, S.Alessandro, S.Carpoforo (4), S.Fiorano più S.Giorgio. E non sono solo tante ma anche ricche. In documenti sia del ‘200 che del ‘300 in cui vengono “estimate” le chiese dipendenti dal Capitolo di S.Giovanni di Monza, le nostre chiese possono competere alla pari con più blasonate chiese cittadine interne alle mura monzesi, segno di un contesto socio-economico di riferimento florido.
Altrettanto ricche appaiono poi alcune famiglie legate a questi luoghi.
La prima è quella dei “De Villola” che denuncia nel nome la chiara origine dall’omonima località. In un periodo a cavallo del 1000 a questa famiglia appaiono appartenere non solo proprietari e affittuari di terreni ma anche personaggi con importanti ruoli pubblici nella curia e nel foro monzese. Sesemondo, Algiso, Petrus, Magno ed Aldo “de Villola” sono anche spesso chiamati a sottoscrivere, come testimoni, atti e contratti del tempo, a dimostrazione della loro riconosciuta importanza sociale ed economica. Li ritroviamo residenti a Monza come segno della loro raggiunta promozione sociale dalla periferia (Villola) al centro (Monza) ma anche a riprova della raggiunta non marginalità del borgo d’origine nel contado monzese.
Di qualche secolo successiva è invece la presenza di un’altra antica famiglia in questo caso sanfioranese, i “De Nescio” (De Nessi). Fin dal 1200 Giambello da Nescio ci appare affittuario di campi sia in Villola che a S.Fiorano e per tutto il 1300 altri suoi discendenti (Guidoti, Guarino e Goffredo) appaiono decisamente benestanti e molto attivi in tutto il monzese rivestendo anche importanti cariche pubbliche. E’ molto significativo come Messer Goffredo da Nescio, cittadino milanese, proprietario di case in Monza, risulti abitante in San Fiorano. Qui doveva trascorrere buona parte del suo tempo sia per accudire da vicino alle sue proprietà sia per le sue “villeggiature in campagna”; ciò a testimonianza della rilevanza assunta dalla cascina stessa (5).
(1) Codice presso la Biblioteca della Cattedrale di Verona contenente un Calendario della chiesa di S.Giovanni B. di Monza. Prende il nome dal monaco benedettino Beda, dottore della Chiesa e Santo.
(2) Manoscritto di Goffredo da Bussero riportante storie dei Santi e del loro culto nel milanese.
(3) Vedi a tal proposito Articolo: “San Fiorano, la Villa (vecchia)”
(4) Antica chiesa tra S.Giorgio e S.Alessandro definitivamente dismessa alla fine del 1500 che possiamo ipotizzare esserci collocata tra il Lambro e S.Alessandro.
(5) Vedi a tal proposito Articolo: “San Fiorano e la Villa (vecchia)”
BIBLIOGRAFIA :
- ASMI (Archivio di Stato Milano) : Pergamene per fondi – Fondo di religione – Censo P.A.
- Fondo “Varisco – Aghuillon” – Biblioteca Ambrosiana
- ”Memorie storiche di Monza e sua corte” di Anton-Francesco Frisi 1794
- “ La chiesa di S.Anastasia a Villasanta dalle origini remote ai tempi moderni” – O.Zastrow 2004 (Parrocchia S.Anastasia – Villasanta)
- “ Paesi del Milanese scomparsi o distrutti “ – Carlo Massimo Rota
- La vita economica a Milano e in Lombardia (secoli XI-XV) di Roberto Bellosta in
“Milano capitale. Volume celebrativo dell’80° anniversario del Rotary Club di Milano” 2003
PER CHI VOLESSE APPROFONDIRE GLI ARGOMENTI SOPRA TRATTATI, ABBIAMO QUI RIPORTATO IL DETTAGLIO DEI DOCUMENTI CHE HANNO RAPPRESENTATO LE FONTI PRINCIPALI DI QUESTO ARTICOLO
INTORNO ALL’ANNO 1000
Le prime tracce del nome Coliate si trovano in due documenti del 841 e del 851 (0) in cui vengono citati come testimoni i tre figli di Lupone da Coliate nel primo e Agemondo da Coliate nel secondo.
Per quanto riguarda invece Villola ( in seguito Villora) il primo documento che ne testimonia l’esistenza è il testamento dell’Arcivescovo di Milano Ansperto del 879 (1) in cui egli lascia ai suoi nipoti un “molendinum unum constructum in fluvio Lambri in loci et fundis Villola” e dove si citano distintamente i borghi di Biassono e Vedano.
Seguono altri documenti più significativi che ci aiutano a individuare meglio la corografia del tempo. Il primo è una Permuta di beni del 910 (2) tra Ansperto, Arciprete di Monza, come titolare dei diritti sulla chiesa di S.Giorgio in Coliate, e i fratelli Ariprando e Liutprando, figli di Benedetto, da Biassono. Ansperto cede 6 pezzi di terra a selva e bosco siti a Coliate e Biassono (Blasonno) e riceve ben 12 campi con casolare siti invece in Villola (con scambio vantaggioso, come d’obbligo imposto da legge di Carlo Magno perché l’operazione potesse essere validata).
E’ allora plausibile pensare da una parte Coliate con la sua chiesa di S.Giorgio sulla sponda destra del Lambro e dall’altra Villola su quella sinistra (con campi lungo il Lambro e in località Galiangli).
Non ci conforta del tutto in questa interpretazione l’altra Permuta del 943 (3) con la quale Aupaldo, abate di S.Ambrogio,scambia beni a Sertole e Cologno con Tadone diacono della Chiesa monzese che riceve due campi e un prato siti in Villola, vicino a Coliate (“in loco e fundo qui dicitur Villola, non multum longe a locus ubi Coliate dicitur”). I due campi però non sono sulla stessa sponda del Lambro (in questo caso ci saremmo aspettati la sinistra). Uno è detto Favriga mentre l’altro è posto al di la del Lambro (“ibi ultra ipso fluvio Lambro”). Se quindi abbiamo conferma della stretta vicinanza tra Villola e Coliate e della loro prossimità al Lambro, comincia ad apparire la permeabilità dei due nomi per identificare beni e terreni di queste località a Est e Ovest del Lambro, del resto molto probabilmente favorita anche dalla presenza già a queste date di un ponte (o passerella) che univa le due sponde a farne quasi un unico ambito.
Una conferma l’abbiamo nella successiva Permuta del 960 (4) quando l’arciprete Arifredo cede alcune proprietà dell’Ostello (Xenodochio) di S. Alessandro ad un certo Stefanone in cambio di 4 terreni siti “ in loco et fundo Coliate”. I primi due sono proprio detti “al Ponte”, il terzo al “Gorgo scuro” (sul Lambro), il quarto al “Rovereto”. In questa occasione non viene citata Villola.
In un documento riportato dal Frisi (*) del 988 (5) riguardante proprietà della chiesa di S.Giorgio, questa viene detta “constructa in loco et fundo Coliate propre fluvio Lambro”. Abbiamo ulteriore conferma di come il toponimo Coliate nasce ad indicare la località che successivamente prenderà il nome dalla sua chiesa: S.Giorgio sul Lambro (sulla sua sponda destra).
Ultimo documento di questo primo gruppo è un’altra Permuta del 1019 (6), anche questa ricordata dal Frisi, che vede l’Arciprete Adalberto scambiare con un certo Gaudenzio da Vedano terreni in Vedano con 3 campi “in loco et fundo Villola non multum longe de isto loco Modicia”. Interessante notare come il primo sia detto Baragia,( termine con il quale si indicavano aree incolte per lo più ai confini di un Comune),il secondo “ibi in Villola” (quindi nel centro abitato) e il terzo “propre castrum qui fuit de ipsa Villola” (cioè vicino ad una fortificazione in Villola di cui non abbiamo altro riscontro diretto). In questo caso comunque il termine Villola è associato ad ambiti più distanti dal Lambro e ad una comunità rurale strutturata intorno alla sua chiesa di S.Anastasia.
Una conferma in questo senso ci arriva anche dal noto Codice Beda (dal nome del monaco benedettino) dei primi del 1000 che pone appunto la chiesa di S.Anastasia in Villola (oltre che dirla intitolata anche a S.Vittore) e S.Giorgio e S.Alessandro in Coliate.
A questo punto va sottolineato come con il nome di Villola o meglio Villora veniva indicata una grossa cascina tuttora esistente sul confine sud di Villasanta con Monza (tra il Monzello e l’Ist.scolastico Mapelli) che non può che derivare il suo nome dall’antico toponimo della località posta immediatamente a nord di Monza intorno alla S.Anastasia.
E’ interessante poi riportare come in questi antichi documenti ricorrano spesso personaggi appartenenti alla famiglia De Villola, i cui membri ricoprono titoli e ruoli significativi per il tempo. Derivando il loro nome dal luogo d’origine, possiamo allora pensare che tutto sommato la località Villola già allora fosse qualcosa di più di alcune case rurali sparse tra i campi.
IL SECOLO XII
Il primo documento di questo secolo consiste in una pergamena presso la Biblioteca Capitolare di Monza del 1119 (7) che elenca le chiese dipendenti dal capitolo monzese. Tra queste S.Giorgio e S.Alessandro in Coliate.
Egualmente la Bolla papale di Celestino II del 1143 elencando anche lei i beni e diritti del Duomo di Monza, cita le chiese di S.Carpoforo, S.Giorgio, S.Alessandro e S.Anastasia, tutte in Coliate. La stessa collocazione in Coliate la troviamo per S.Alessandro in una donazione del 1146 (8) di un campo situato anche lui in Coliate a beneficio della stessa chiesa.
La successiva Bolla papale di Alessandro III del 1169 nell’ennesimo elenco delle chiese dipendenti dal S.Giovanni di Monza cita le chiese di S.Carpoforo e S.Alessandro con Ospedale in Coliate. S.Giorgio non viene considerato, mentre appare S.Anastasia ma come una delle cappelle cittadine di Monza.
La stessa situazione viene ribadita dalla Bolla di Clemente III del 1188 che pone ancora S.Carpoforo e S.Alessandro a Coliate e S.Anastasia in stretta dipendenza dalla chiesa di S.Giovanni B. separandola di nuovo come ubicazione dalle altre due.
Dall’insieme di questa documentazione sembra si possa affermare che da questo secolo la denominazione di Coliate si estenda verso Est superando il Lambro e l’originaria S.Giorgio per arrivare a comprendere anche il territorio più prossimo a S.Alessandro ed anche S.Fiorano ( per lo meno fino a che proprio in questo secolo non verrà edificata questa chiesa e la sua cascina annessa). Resta però escluso il nucleo intorno alla Santa Anastasia più prossimo a Monza che possiamo invece mantenere al toponimo di Villola.
Relativamente a quest’ultimo datano a questo secolo documenti che ne confermano l’uso prolungato:
. Concessione del 1171 (9) relativa ad un campo detto “della Croce” in Villola donato da un certo Aginolfo Flesea alla chiesa di S.Giovanni di Monza
. Donazione del 1183 (10) relativa a diversi terreni posti in Villola
Prima di chiudere questo capitolo è doveroso un cenno alla citata chiesa di S.Carpoforo, che per cinque secoli ha svolto un ruolo importante nel nostro territorio. Appare originariamente in documenti del XII sec. e risulta sempre collocata in Coliate ma più vicina a S.Alessandro che non a S.Giorgio, quindi a sinistra del Lambro. Non è stato possibile individuare con sicurezza la sua localizzazione, anche dai successivi documenti che ne fanno cenno. Di sicuro viene definitivamente abbandonata e demolita alla fine del ‘500 senza lasciare alcuna traccia materiale della sua esistenza.
IL SECOLO XIII
Il primo documento da segnalare è del 1210 (11). In esso l’Arciprete Ariprando intesta al prete Flamengo, della chiesa di S.Carpoforo in Coliate, il beneficio della chiesa di S.Alessandro e del suo Ospedale. Quest’ultima è detta “ad buscum” e ubicata poco distante dal S.Carpoforo (“sita non multum longe iam dicta ecclesia S.Carpofori”). Si conferma qui lo stretto rapporto tra le due chiese, non solo dal punto di vista geografico, e la loro ubicazione in Coliate.
Di poco successivo è l’Investitura del 1221 (12) per l’affitto di ben sette pezzi di terra del Capitolo di Monza da parte di un certo Giambello da Nesso (de Nesci). E’ interessante verificare il dettaglio della collocazione di questi campi al fine di meglio comprendere la confusa corografia del tempo. Il primo campo è posto in territorio di Monza ed è detto “ad Villoram”. Il settimo (detto il Brusardo) è indicato “in territorio de Colliate” e tutte le altre sono invece ascrivibili al territorio di S.Fiorano. Sembrerebbero quindi confermate alcune delle ipotesi prima enunciate :
- VIllola (o Villora) con S.Anastasia più vicina a Monza se non parte integrante del suo territorio;
- S.Fiorano e la sua Cascina, oramai edificate, come parte distinta sia da Coliate che da Villola;
- Coliate che comprende S.Alessandro e tutta la parte ad Ovest fino al Lambro e S.Giorgio, ma a nord di Villola.
Altre due Investiture del 1227 e del 1232 (13) ci parlano di campi situati in Villora. A questa data possiamo quindi dire come il termine Villora (con metatèsi molto diffusa al tempo) va a sostituire quasi definitivamente il più antico nome di Villola.
Abbiamo poi l’importante testimonianza che ci da una stralcio dagli “Inventari Nuovi” di Milano del 1244 (14). Questi non sono altro che un primo tentativo di Censimento patrimoniale dei beni immobiliari presenti nel milanese. Qui in particolare si elencano tutti i beni posseduti dal Capitolo di S.Giovanni di Monza proprio a Coliate. Ma più che l’elenco in se ci è di molto utile la segnalazione di quelli che erano, ad avviso degli estensori, i confini appunto di Coliate e le sue coerenze:
- Anastasia appartenente al territorio di Monza;
- Il territorio del borgo di Concorezzo, ossia di S.Fiorano;
- Il territorio di Arcore;
- Il Lambro che lo divide dal borgo di Biassono e dal borgo di Vedano
Queste indicazioni sembrano in buona parte confermare le nostre supposizioni. Coliate risulta infatti compreso tra: a Sud l’abitato di S.Anastasia, in territorio monzese, che con buona approssimazione possiamo far coincidere con il toponimo di Villola (o Villora); a Est la località di S.Fiorano che, come anche da altra precedente documentazione (1198), a questa data è da ascriversi al territorio di Concorezzo; a Nord Arcore e in fine ad Ovest il Lambro, che lo separa da Biassono e Vedano, ma comprendendovi anche S.Giorgio.
Seguono poi due elenchi delle chiese della Corte di Monza del 1246 (15) e del 1278 (16), il primo come riparto di imposte per finanziare la guerra papale contro Federico II e l’altro come estimo delle chiese monzesi. Nel 1246 ritornano ancora S.Alessandro al bosco, S.Carpoforo e S.Giorgio in Coliate, mentre nel 1278 S.Giorgio e S.Carpoforo sono confermati in Coliate(Pieve di Seveso) mentre S.Alessandro viene distinto solo come “ad buscum” anche se collocato in elenco subito prima delle altre due di Coliate.
Chiudiamo questo capitolo con le citazione del “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani” di Goffredo da Bussero della fine del ‘200. Qui S.Anastasia è detta “presso Monza” (apud Modoetiam), S.Carpoforo in Coliate Martiane( ossia della Martesana) e in fine S.Alessandro in Zerno (Gerno). Come si vede per quanto riguarda l’ultima chiesa non ci si fa mancare un’ulteriore variante della sua ubicazione (Gerno di Lesmo) ma anche della sua pertinenza (qui indicata come la Pieve di Vimercate e non di Monza, come negli altri documenti).
DAL SEC. XIV AL XVI
Abbiamo visto finora come i luoghi dell’attuale Villasanta furono prevalentemente denominati con i nomi di Villola e Coliate. Ma già in questi più lontani secoli apparvero nomi quali S.Anastasia, S.Alessandro e S.Fiorano ad indicare non tanto gli edifici sacri quanto le località ad esse limitrofe. Da qui in poi vedremo invece come i primi due antichi toponimi tenderanno a sparire e a lasciare il posto ai più moderni La Santa, Villa con S.Fiorano e S.Alessandro.
Con il XIV secolo ci troviamo di fronte ad una significativa riduzione in termini generali della documentazione relativa alle vicende monzesi. E così anche per gli argomenti che ci sono qui a cuore abbiamo poche testimonianze documentali che ci possono aiutare.
E’ ad esempio del 1300 (17) un Cerimoniale monzese con l’elenco delle stazioni delle litanie. Tra queste sono citate S.Anastasia, S,Giorgio, S.Carpoforo e S.Alessandro. Ma solo di quest’ultima si cita la localizzazione : di Coliate.
I secoli XV e XVI tornano a restituirci una grande quantità di documenti che ci confermano appunto come i nostri luoghi sempre più vengano denominati con i toponimi moderni :
- Nella seconda metà del ‘300 appare il nome La Santa (La Sancta, La Sanchia);
- S.Fiorano assume sempre più importanza come località autonoma e si consoliderà nel nuovo aggregato di Villa S.Fiorano;
- Lo stesso processo si verificherà per S.Alessandro che a fine ‘600 troveremo addirittura come comune autonomo.
Gli antichi nomi di Coliate e Villola non spariscono del tutto, come è normale che denominazioni consolidatesi per secoli non vengano bruscamente interrotte. Ne troviamo allora tracce e testimonianze anche in anni posteriori.
Abbiamo una Investitura del 1403 (18)che cita espressamente una vigna “in Coliate” . Egualmente il nome di Coliate ritorna in due altri documenti del 1446 (19) e del 1488 (20), che ci risulta essere l’ultimo documento in cui abbiamo trovato l’utilizzo dell’antico toponimo.
Per quanto riguarda invece Villora, troviamo anche qui vigne “in Villora” in un’Investitura del 1421 (21) e in un testamento del 1501 (22). Infine, gli ultimi documenti rinvenuti con la citazione della Villora sono un’Investitura di beni del 1510 (23) e un documento monzese del 1555 (23b)quale “Estimo di beni del Comune di Monza”, dove a vari possessori monzesi vengono attribuiti terreni “ad Villoram”.
Se il nome di Coliate a questo punto sparisce senza lasciare traccia di sè, per quanto riguarda Villola si può anche ipotizzare che la sua successiva contrazione in Villa sia poi rientrata a formare con S.Fiorano la moderna denominazione di “Villa con S.Fiorano”. Ma questa è un’altra storia e ne parleremo in altra sede.
“LA VILLA” E “IL FOSSATO ANTICO”
LA VILLA. La prima interpretazione che viene data a questo toponimo è quella di una semplice contrazione del più antico “Villola” finendo poi con l’affiancarsi all’altro nome nel più moderno toponimo di Villa S.Fiorano. Ma dai documenti dove abbiamo rinvenuto la denominazione in oggetto non si evince in modo lineare questa sua semplice e chiara origine, oltretutto non molto antica.
La prima fonte è un Cerimoniale monzese della fine del 1300 (24) composto da più documenti. Nell’elenco delle feste dei Santi delle chiese monzesi S.Carpoforo è detto “ad Villam” e in un Estimo sempre delle chiese monzesi, S.Giorgio risulta “apud Villam” (vicino a Villa). Questo toponimo non sembra allora sovrapporsi a quello di Villola ma piuttosto a quello di Coliate, dove le due chiese citate sono state quasi sempre localizzate.
Egualmente poi in un Confessio del 1504 (25), fatta ad un certo Pietro da Seregno, tutore del minore Francesco Bernardino di Piacenza, da parte della madre di quest’ultimo, si parla della chiesa di S.Carpoforo “Communis de la Villa, corte di Monza”. Anche qui la Villa va a sostituire il più ricorrente Coliate per la chiesa di S.Carpoforo.
Infine abbiamo il Censo del Perticato dei comuni limitrofi a Monza del 1537 (26). Qui vengono elencati a fini fiscali tutti i nomi dei capifamiglia delle diverse località monzesi. In particolare troviamo elenchi distinti per: La Santa, S.Fiorano e La Villa/La Folla. Anche qui quindi la Villa non sembrerebbe corrispondere alla Villola (che invece abbiamo visto avvicinarsi di più a La Santa e a Monza) e inoltre viene affiancata alla Fola di S.Giorgio (mulino per la follatura dei panni e della carta).
Si apre a questo punto una seconda ipotesi riguardo a questo toponimo che troviamo localizzato per lo più a ridosso del Lambro in corrispondenza di S.Giorgio e di Coliate. Potrebbe cioè identificarsi con la Cascina “La Villa Vecchia”, così chiamata in tempi moderni dopo la costruzione nell’800 dell’altra “Villa Nuova” ma che allora, di sicuro dalla fine del ‘400, ci appare semplicemente come La Villa. Rappresentava un’importante presenza sul territorio e può di conseguenza aver dato il suo nome a tutta la località circostante. E’ chiaro allora come anche il riferimento al primo elemento del toponimo Villa con S.Fiorano potrebbe trovare una diversa origine che non la contrazione di Villola. Ma, come detto, questa è un’altra storia e ne parleremo in altra sede (°).
IL FOSSATO ANTICO. L’origine di questo toponimo è decisamente antica. Ne troviamo una prima citazione in una carta monzese del 880 (27) in cui si citano terreni “in Arena” (quartiere di Monza) ed uno invece “super Fossatum”.
Ma di quale fossato si potrebbe mai trattare, sapendo che con questo termine si indicavano i fossi che circondavano bastioni o aree fortificate a loro ulteriore difesa?
D’altro lato possiamo notare come ancora agli inizi del Trecento la forma di insediamento prevalente nelle campagne era quella articolata per villaggi a scopo difensivo,; un modello secondo il quale il nucleo abitato – limitato talora a poche case raggruppate attorno alla chiesa – era appunto delimitato solitamente da un semplice fossato .
Un riferimento in questo senso lo troviamo nella citata Permuta del 1019 in cui viene ricordato un campo “propre castrum qui fuit de ipsa Villola” (cioè vicino ad una fortificazione che fu in Villola). Quindi si potrebbe verosimilmente pensare alla presenza in Villola di una struttura fortificata che però già a quella data viene data per non più esistente. Ne sarebbe rimasto a sua memoria solo il Fossato che non a caso, come vedremo, viene spesso detto “Fossatum anticum”.
In questa forma lo troviamo in un’Investitura del 1213 (28) per l’affitto di un campo del Capitolo di S.Giovanni di Monza ad un certo Petrum de Pazo. Ancora più significativa l’Investitura del 1220 (29) per l’affitto di un pezzo di terra di 9 pertiche sempre del Capitolo di Monza sito al Fossato o alla Villora (ubi dicitur ad Fossatum sive ad Villoram). Siamo cioè in presenza di due toponimi usati per la stessa località. Questa sovrapposizione la ritroviamo anche nei documenti del Catasto milanese del 1244 pur se in termini invertiti : un pezzo di terra sito in Villora o al Fossato antico (“ ad Villoram sive ad Fossatum anticum”).
Sembra allora di poter confermare la corrispondenza geografica tra i due nomi e quindi l’antica presenza in Villola di questo grande Fossato e di una preesistente fortificazione.
Le ultime tracce di questo toponimo le ritroviamo in documenti del 1300. In particolare vogliamo citare un Investitura d’affitto del 1372 (30) per un campo alla Santa o al Fossato (“ad Sanctam sive ad Fossatum”). Questa indicazione ci risulta particolarmente interessante per due motivi :
- pone il Fossato non più in Villola ma alla Santa, confermandoci la progressiva sostituzione dell’antico nome di Villola con il più moderno La Santa;
- è il più antico documento in cui ritroviamo per la prima volta la citazione del toponimo La Santa.
(*) ”Memorie storiche di Monza e sua corte” di Anton-Francesco Frisi 1794
(°) Vedi Articolo : “San Fiorano e La Villa (vecchia)”
Fonti documentali : Asmi (Archivio di Stato Milano) – F.V. (Fondo Varisco – Biblioteca Ambrosiana)
(0) Codice Sant’Ambrosiano (1) Asmi (copia in casa) (2) Frisi + F.V. (3) Asmi (copia in casa) (4) Museo Duomo + F.V. (copia in casa) (5) Frisi + F.V. (6) Frisi + F.V. (7) Zastrow pag. 284 (8) Asmi (copia in casa) (9) Asmi (copia in casa) (10) Asmi (11) Frisi + F.V. (12) F.V. + Frisi (copia in casa) (13) Asmi (14) F.V. (15) F.V. |
(16)F.V. + Frisi (17) Frisi + Zastrow (18) Asmi (19) Asmi (copia in casa) (20) Asmi (21) Asmi (22) Asmi (23) Asmi (23b) F.V. (24) F.V. (copia in casa) (25) F.V. (26) Asmi (copia in casa) (27) F.V (28) F.V (29) F.V (copia in casa) (30) F.V. |